Silvia Ussai sulla crisi Russia-Ucraina: “Stop ai bombardamenti o sarà disastro sanitario”
La Dr.ssa Silvia Ussai conferma i timori della societá scientifica e civile: la nuova crisi tra Russia e Ucraina mette a rischio la tenuta del servizio sanitario nazionale ucraino già piegato dall’emergenza COVID
Il sistema sanitario ucraino
si presenta ad oggi largamente ancorato ai principi del modello Semashko, introdotto negli stati
post-sovietici e caratterizzato da una gestione
centrale della pianificazione sanitaria, con un’organizzazione delle facilities di tipo polispecialistico.
L’Ucraina conta circa 2200 ospedali per un totale di 400,000 posti letto.
“Durante gli ultimi decenni
il sistema sanitario ucraino è stato sistematicamente sotto-finanziato e si è rivelato nel complesso incapace di rispondere alle evoluzioni nell’epidemiologia locale,
con ripercussioni in particolare nel controllo delle malattie cronico
degenerative” – spiega
la Dr.ssa Silvia Ussai, medico
farmacologo, specializzata in International
Healthcare Management, Economics and Politics alla SDA Bocconi, con una
vasta esperienza nella cooperazione umanitaria.
Silvia Ussai: la salute della popolazione
ucraina è a rischio
Si pensi che nel 1990 la mortalità per patologie cardiovascolari era di 589.03 decessi per 100,000 abitanti,
arrivando a 634.59 nel 2015 (+8%). Per confronto, basta considerare che
in altri paesi post-comunisti diventati Stati membri dell'Unione Europea la
mortalità per patologie cardiovascolari all’epoca ammontava a 625,73 decessi
per 100.000 abitanti, mentre l’indicatore è sceso a 362,5 (-42%) nel 2015 [2].
In definitiva il sistema sanitario
ucraino è tra i fragili dei Paesi former
Soviet.
La Dottoressa Ussai non usa
mezzi termini e avverte: “L’inizio della
guerra tra Russia e Ucraina avrà effetti
devastanti dal punto di vista umanitario e sulla salute della popolazione.”
Nel 2017, subito dopo aver approvato la legge sul finanziamento dell'assistenza sanitaria, il parlamento
ucraino ha introdotto altri due disegni di legge correlati: il primo volto a
fornire assistenza in aree remote; il secondo in relazione al codice
finanziario dell'Ucraina.
Tuttavia, l’applicabilità di questi è rimasta molto limitata a causa
dell’assenza di interventi strutturali.
Ad esempio, l’idea di passare da un approccio pay-per-bed, ovvero con il
finanziamento a specifiche strutture sanitarie, al più moderno money follows the patient, con il finanziamento collegato alla capacità
di attrarre pazienti risulta difficilmente implementabile. La ragione sta nel destinare pochi fondi alla spesa sanitaria della
popolazione che, come si legge nel documento redatto dal Ministero della Salute ucraino, National Health Reform Strategy for Ukraine
2015–2020, è limitata a meno di 300
USD pro capite.
“Vi sono inoltre evidenze che
ipotizzano variazioni nella genetica
virale dell’HIV nelle regioni impegnate
nella guerra. Molti ceppi campionati
in Ucraina durante il 2012-2015 sembrano aver avuto origine, direttamente o
indirettamente, da Donetsk e Lugansk. Recenti studi supportano infatti
movimenti del lignaggio virale a partire dalla fine del 2013[3],
momento dell'inizio di diversi eventi importanti in Ucraina, come le proteste
di Piazza Maidan a Kiev, l'annessione della Crimea e l'inizio della guerra nel
Donbas. È, quindi, chiaro a tutti che il
coinvolgimento della popolazione in azioni militari è in grado di creare
“emergenze complesse” e paralizzare qualsiasi sistema sanitario locale”
- conclude Silvia Ussai.
[1] Verkhovna Rada of Ukraine. Pro derzhavni fnansovi harantiyi medychnoho
obsluhovuvannya naselennya: Zakon Ukrainy N 2168-VIII [On public financial
guarantees of health care services to population: Law of Ukraine N 2168-VIII].
[2] Romaniuk P, Semigina T. Ukrainian health care system
and its chances for successful transition from Soviet legacies. Global Health. 2018;14(1):116. Published 2018 Nov 23.
doi:10.1186/s12992-018-0439-5
[3] Vasylyeva TI, Liulchuk M, Friedman SR, et al.
Molecular epidemiology reveals the role of war in the spread of HIV in
Ukraine. Proc Natl Acad Sci U S A. 2018;115(5):1051-1056. doi:10.1073/pnas.1701447115
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